“Il mio pensiero va alle popolazioni delle Isole di Tonga, colpite nei giorni scorsi dall’eruzione del vulcano sottomarino cha ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo per la loro sofferenza” .
Così papa Francesco ha ricordato il disastro causato a Tonga dall’eruzione del vulcano sottomarino e dal successivo tsunami, che hanno cancellato intere zone. 100 case danneggiate e 50 distrutte nell’isola di Tongatapu. Tutte le abitazioni sono state distrutte nell’isola di Mango e solo due case hanno resistito nell’isola di Fonoifua, danni ingenti si sono riscontrati anche nell’isola di Nomuka.
Caritas sta cercando di rispondere ai bisogni della popolazione colpita e sul territorio può contare su un team di volontari. La necessità più urgente è ora l’acqua potabile contaminata dalla cenere dell’eruzione. Il Governo locale ha dichiarato lo Stato d’emergenza e organizzato una distribuzione di acqua alle isole Ha’apai (le più vicine al vulcano).
Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio ha detto che “Sono stati distribuiti gli aiuti che grazie a Caritas Tonga e a Caritas Nuova Zelanda erano già stati stoccati in alcune zone. Questi aiuti comprendono attrezzature per la depurazione dell’acqua, taniche, kit per l’igiene, secchi e rubinetti”.
Dai pochi aggiornamenti arrivati, Caritas Australia sottolinea che la devastazione ha colpito soprattutto le isole periferiche. C’è inoltre un urgente bisogno di acqua potabile e di rifugi, soprattutto per le comunità sulla costa le cui case sono state travolte dalle onde dello tsunami. Anche le strade e i ponti sono stati danneggiati. Le comunicazioni sono interrotte e contatti con l’esterno sono possibili solo tramite telefono satellitare.
Caritas Italiana manifesta vicinanza alla Caritas locale e, in collegamento con la rete internazionale, è pronta a sostenerne gli interventi in favore di quanti sono stati colpiti da questa emergenza.
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