QUARESIMA DI CARITA’ 2024

«Cercate e rischiate, cercate e rischiate.

In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi.

Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi.

Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto;

non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo»

 ( Papa Francesco, GMG Lisbona – Discorso agli universitari, 3 agosto 2023).

Non si può vivere senza aprire gli occhi sulla realtà. E’ quanto fa anche Dio che sempre vede e ascolta: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele” (Es 3,7-8). Se posiamo lo sguardo su questa nostra storia, è innegabile che, in un mondo dove tutti parlano di libertà, si registrano dipendenze come non mai. Basti pensare all’uso di sostanze, all’abuso dell’alcool, alle varie forme di gioco d’azzardo. Queste forme di idolatria rendono le persone meno lucide, fino ad eliminare le domande importanti della vita, come il “dove sono?” e il “dove sono i miei fratelli”. Eppure, ieri come oggi, la storia registra il dolore di chi è oppresso, messo da parte, considerato semplicemente uno scarto. Dice papa Francesco nel suo messaggio per la quaresima 2024: “Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega”.

Dobbiamo ammettere che siamo ancora nella terra della schiavitù, sotto le bombe dei potenti di turno, dentro politiche economiche che generano ingiusti e scandalosi squilibri, esposti sempre di più a rischiose manipolazioni dovute a scoperte scientifiche finalizzate agli interessi di pochi. Ed allora è tempo di un ulteriore esodo. Un uscire, un mettersi in cammino che comporta, prima ancora di arrivare alla terra promessa, il passaggio per il deserto. Abbiamo più che mai bisogno di questo luogo che sa di essenzialità e di silenzio, opportunità di gustare la bellezza del primo amore con quel Dio che rimane l’unica possibilità di scollarsi di dosso ogni catena!

Solo nel Signore possiamo trovare la forza per non spegnere i sogni, per credere nella possibilità di cambiamento, per non stancarci di lottare perchè mai venga meno la speranza. Il Papa dà un’indicazione preziosa sul cosa fare. La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore”.

Anche le nostre comunità possono accogliere questo invito ed offrire spazi di preghiera e di riflessione. Dice infatti il papa: agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito…Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo”.

Potrebbe sembrare strano, ma forse nei nostri quartieri, nelle nostre comunità, nelle nostre Caritas abbiamo bisogno innanzitutto di recuperare la dimensione contemplativa della vita, di rallentare e sostare, per metterci alla presenza di Dio e meditare la sua Parola. Scopriremo la bellezza dello stare gli uni vicini agli altri, dello sprigionare l’amore verso chi viene escluso e messo da parte, dell’aver cura di tutto il creato.

E’ tempo di conversione anche per le nostre Caritas. E’ il momento di non esaurire la propria azione nella distribuzione di “pacchi viveri”, ma di aprire o valorizzare “spazi di ascolto e incontro, di condivisione di povertà e risorse”. E’ l’ora di maggior impegno nell’animare la comunità, proponendo momenti di formazione e ‘cammini di libertà’ insieme a quanti la provvidenza ci fa incontrare. Sarebbe davvero bello aprire luoghi in parrocchia o inserirsi in quelli presenti nel proprio quartiere, per “laboratori” dove giovani e anziani mettono in comune pensieri e talenti.

Non possiamo però fermarci alla nostra comunità, al nostro paese. Il pensiero va oltre i nostri confini, dove guerre e ingiustizie procurano povertà, sofferenza e morte. Per questo motivo, all’inizio del tempo quaresimale, domenica 18 febbraio 2024, vivremo un gesto di solidarietà e partecipazione ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa, aderendo alla colletta nazionale indetta dalla CEI.

Incamminiamoci così verso la Pasqua vivendo la fede, la speranza e la carità: “La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti” (Messaggio quaresima 2024)

 La Caritas diocesana

Le offerte raccolte saranno inviate alla Caritas diocesana.
Di seguito i dati per poter procedere con il bonifico:

IBAN: IT61K0306909606100000148373 – causale “Colletta Terra Santa”