PER NON GUARDARE DA UN’ALTRA PARTE…

Alla Caritas diocesana la preghiera in memoria dei migranti vittime del naufragio in Libia, per restare umani, per dire no all’ingiustizia delle morti in mare.

“Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto” (don Pino Puglisi)

 

Di fronte all’ultima strage di bambini, di donne e uomini inghiottiti dal mare al largo della Libia, dopo aver atteso invano i soccorsi per ventisette ore, desideriamo elevare la nostra preghiera per loro ma anche per coloro che governano gli stati e per tutti noi perché possiamo vincere il terribile ‘virus’ dell’indifferenza e restare umani.

La preghiera è il primo impegno per un mondo più giusto, per un continente più civile. Ci ritroveremo nel cortile della Caritas diocesana, mercoledì 28 aprile, alle ore 08.30 per la celebrazione dell’Eucarestia.

La memoria di chi è morto è impegno per la protezione, l’accoglienza e l’integrazione di tanti, perché le vie pericolose del mare siano sostituite da vie sicure di emigrazione, da corridoi umanitari e alla cultura dello scarto si sostituisca quella dell’accoglienza e dell’inclusione.

Ha detto papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa: “Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Preghiamo anche per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un’altra parte”.

Invitiamo tutti ad unirsi alla nostra preghiera.

Il Signore ci liberi dall’abitudine al dolore altrui e ci riempia il cuore di compassione.