Lettera aperta della Delegazione Caritas delle Marche ai candidati della circoscrizione Italia Centrale alle elezioni 2024 per il rinnovo del Parlamento Europeo
Poter disporre della scadenza democratica di recarsi alle urne è una straordinaria opportunità per riflettere sull’importanza della partecipazione al voto dei cittadini e sulle responsabilità che gravano sui candidati ed, ancor di più, sugli eletti.
Siamo sinceramente preoccupati di una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo che, almeno a livello italiano, appare offuscata dalla scadenza concomitante delle elezioni amministrative e dalla polemica politica nazionale sui temi correnti del quotidiano convivere.
La Delegazione Caritas delle Marche ritiene importante prendere l’iniziativa di sollecitare tutta la comunità ecclesiale alla partecipazione al voto ed al voto consapevole dei valori in campo proprio quando, a fronte del crescente localismo in varie parti d’Europa, è necessario avere più comunità europea e stringersi nella solidarietà del destino comune piuttosto che dietro frontiere e muri che ogni giorno vediamo tristemente nascere intorno a noi. Facciamo nostro l’invito di CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e COMECE (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea) perché andando a votare tutti “sentano quanto sia importante compiere questo gesto civico di partecipazione alla vita e alla crescita dell’Unione” (Lettera all’Unione Europea).
E’ con l’intendimento di sollecitare sia gli elettori che i candidati che ci permettiamo di indirizzare questa lettera aperta ai candidati che troveremo sulla scheda elettorale per il voto europeo del 6-9 giugno prossimo. È una funzione di stimolo che assumiamo perché appare determinante porre le basi, sin da questa campagna elettorale, per azioni coordinate per promuovere la giustizia sociale ed ambientale, attraverso l’inclusione, l’integrazione, lo sviluppo umano integrale, la solidarietà e sistemi sociali sostenibili in Europa e in tutto il mondo.
Caritas Europa ha ritenuto di offrire un proprio contributo di riflessione e di stimolo ai candidati che desideriamo raccogliere, animati dallo spirito costruttivo di chi avverte il peso della delicatezza del periodo, della confusione di chi è smarrito di fronte a prospettive di vita quantomeno incerte, quando ci sono delle guerre con la loro terribile strage di vite e di futuro, guerre da far cessare immediatamente ed armamenti da riconvertire in arsenali di pace.
A chi si mette al servizio delle istituzioni candidandosi ad essere eletti al Parlamento Europeo, rappresentiamo il bisogno, come credenti e come cittadini di “un’Unione Europea che metta al centro le persone, rispetti pienamente i diritti umani e sociali e sostenga l’empowerment di ogni persona, famiglia e comunità; ponga la solidarietà e il bene comune al centro delle sue azioni; lavori a stretto contatto con la società civile, prestando particolare attenzione alle persone che si trovano nelle situazioni più vulnerabili e marginalizzate; rispetti la dignità umana e l’eguaglianza di tutti” (Caritas Europa, “A social Europe championing solidarity and global justice”).
Contro ogni tendenza al nazionalismo e gli individualismi nazionali, “vorremmo che tutti sentissimo l’orgoglio di appartenerti, Europa. Oggi appare distante, a volte estraneo, tutto ciò che sta oltre i confini del proprio Paese. Eppure, le due appartenenze, quella nazionale e quella europea, si implicano a vicenda” (Lettera all’UE, cit.).
La Delegazione Caritas delle Marche mentre ribadisce la necessità di nuove riforme istituzionali all’altezza delle sfide di oggi, conferma la necessità di impegno in difesa della dignità dell’uomo, nel farsi carico dei poveri, dei malati, degli esclusi, di indagare e rimuovere le cause di antiche e nuove povertà, riafferma con chiarezza e dovuto rispetto la centralità del ruolo della politica e della necessità che le ispirazioni ideali trovino il loro compimento in intese frutto di confronto, rispetto e condivisione riconoscendo anche il protagonismo della società civile e delle formazioni sociali, del volontariato e del terzo settore.
In sintesi, con Caritas Europa e con i Vescovi italiani, riteniamo importanti le seguenti raccomandazioni, fondamentali per la visione di Europa sopra richiamata e che troverà nel Parlamento europeo il luogo della democrazia in grado di assicurare velocità e sostanza ai processi necessari per realizzare l’Unione Europea delle genti e della solidarietà.
Si tratta di dare priorità a 5 questioni urgenti:
- “Garantire a tutti mercati del lavoro efficaci, adeguati e inclusivi e di protezione sociale, monitorando attentamente l’attuazione efficace di tutti e 20 i principi del pilastro europeo dei diritti sociali e invitando in particolare la Commissione europea a presentare una proposta di direttiva quadro sulle norme di reddito minimo nell’ambito del prossimo mandato del Parlamento europeo”. Prioritari, inoltre, un’assistenza sanitaria a lungo termine e incentrata sulla persona, il sostegno all’infanzia e alla famiglia, un migliore accesso ai diritti dei lavoratori, l’accesso ad alloggi adeguati, dignitosi e a prezzi accessibili, condizioni di lavoro dignitose e la non discriminazione.
- “Garantire a tutti i servizi sociali di alta qualità, accessibili, invitando la Commissione europea a presentare una proposta di “regola d’oro” per gli investimenti sociali e per la creazione di un quadro favorevole per i fornitori di servizi senza scopo di lucro”. I servizi sociali sono parte integrante di un’Europa sociale.
- “Difendere, promuovere e progettare politiche di migrazione e asilo che rispettino i valori dell’UE, la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, i diritti umani e la dignità di tutte le persone senza distinzione”. Il Parlamento europeo dimostri una leadership globale nell’incoraggiare l’UE e i suoi Stati membri a facilitare e consentire la mobilità umana e a porre fine alla violenza, ai respingimenti e alla discriminazione all’interno e all’esterno dei confini dell’UE. Occorrono procedure di asilo e condizioni di accoglienza dignitose ed efficienti, opportunità di ricongiungimento familiare e di visti umanitari. Nessuno perda la vita nei viaggi della speranza! E’ giunto il momento di riconoscere il contributo positivo e indispensabile che i migranti apportano alla diversità sociale, culturale, politica ed economica in Europa.
- “Promuovere, nell’attività esterna della UE, l’azione umanitaria a livello locale e aumentare in modo significativo i finanziamenti umanitari e di sviluppo alle organizzazioni locali della società civile di base, prestando particolare attenzione ai costi generali sostenuti da questi attori”. Tali finanziamenti dovranno consentire la programmazione sinergica tra l’azione umanitaria, lo sviluppo e l’azione di pace, perché sia promosso efficacemente quel vero progresso dei popoli che permetta a tutti di essere davvero “liberi di partire e liberi di restare” (Papa Francesco, Giornata del migrante 2023).
- “Promuovere la giustizia globale e la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile nel Sud del mondo correggendo gli squilibri di potere e gli ostacoli strutturali alla riduzione della povertà e delle disuguaglianze, come ad esempio sistemi alimentari equi e stanziamento di risorse per i danni da cambiamento climatico”.
C’è un orizzonte di 5 anni per i nuovi eletti che potrà aprire nuove prospettive non solo per l’Europa ma per il mondo intero con politiche che aiutino a “raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, concreta dimostrazione del valore aggiunto dell’UE ai suoi cittadini e agli Stati membri”, politiche che possano favorire la pace, la tutela dell’ambiente e la crescita dell’economia sociale per lo sviluppo integrale di ciascun cittadino europeo. Sia la prossima tornata elettorale “un’occasione di rilancio, un risveglio di entusiasmo per un cammino comune che contiene già, in sé e nella visione che proietta, un senso vivo di speranza e di impegno motivato e convinto da parte dei cittadini.”
Ha detto papa Francesco: «In questo frangente storico l’Europa è fondamentale. Perché essa, grazie alla sua storia, rappresenta la memoria dell’umanità ed è perciò chiamata a interpretare il ruolo che le corrisponde: quello di unire i distanti, di accogliere al suo interno i popoli e di non lasciare nessuno per sempre nemico. È dunque essenziale ritrovare l’anima europea» (Budapest, 28 aprile 2023).
Buon lavoro agli eletti ed a tutti i candidati che manterranno alto l’interesse, l’impegno ed il desiderio di confronto sulla nostra Europa, casa comune, casa di pace.