“Gli immigrati sono troppi”, “hanno tutti il telefonino”, “sono tutti terroristi”, “ci rubano il lavoro”, “non pagano le tasse”, “basta salvataggi in mare”: sono alcune delle fake news smontate con dati, studi e argomentazioni dal sussidio “10 cose da sapere su migranti e immigrazioni” messo a disposizione on line da Caritas italiana, a cura dell’Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale. Perché, come recita l’incipit: “Nella vita moderna niente è più efficace di un luogo comune: affratella il mondo intero” (Oscar Wilde).
Su ogni voce vengono riportate le dicerie della gente e di alcune testate e politici italiani, presentando la realtà dei fatti e le cifre esatte, con uno schema sull’impegno della Chiesa italiana a proposito dei diversi temi.
Lo slogan “Aiutiamoli a casa loro”, ad esempio, cavallo di battaglia di alcuni leader politici, viene smontato ricordando che “in una prima fase lo sviluppo fa aumentare la propensione ad emigrare, perché cresce il numero delle persone che dispongono delle risorse per partire” e “solo in un secondo tempo le migrazioni rallentano finché ad un certo punto il fenomeno s’inverte”. Inoltre, si “dimentica un aspetto di capitale importanza: il bisogno che le società sviluppate hanno del lavoro degli immigrati”. Sul fatto che la maggior parte dei migranti e rifugiati sia in possesso di un telefonino, invece, non si sa che nei Paesi poveri sono disponibili smartphone a buon mercato e che non sono un bene di lusso ma “un possibile salvavita in caso di pericolo”.
Per cui alla domanda se è più importante il cibo o il telefonino “la quasi totalità dei richiedenti asilo in viaggio sceglierà il secondo”.