Lettera circolare della Caritas diocesana aprile 2017
Paolo, Simona, Teresita, Giovanna, Tania, Fiorenza, Francesco, Caterina, don Giampiero, don Carlo, don Mimmo…..sono i nomi di giovani e preti provenienti dalla Caritas della Puglia che, in questo periodo, alternandosi, sono a San Benedetto per un gemellaggio con le comunità di Accumoli e Amatrice. La loro presenza, discreta e fraterna, presso gli hotel della città, per una vicinanza alla gente segnata dalle conseguenze di un sisma, si è fatta di volta in volta ascolto, preghiera, compiti svolti con i ragazzi, piccoli servizi agli anziani, condivisione di sofferenze e ricordi ma anche di gioia e di festa. Un’esperienza bella e arricchente, anche per quanti operano nella nostra Caritas diocesana, perché ci ha permesso di stringere amicizie, dialogare e confrontarci con persone generose che hanno scelto di vivere un tempo di prossimità verso coloro che stanno ricostruendo la propria vita e quella della propria comunità.
Allo stesso tempo questa esperienza ci ha fatto riflettere sul fatto che il nostro coinvolgimento poteva e potrebbe essere più incisivo e più partecipativo. Possiamo e dobbiamo mettere a disposizione tempo e competenze, abbandonando la pericolosa logica della delega. A riflettori quasi spenti sull’emergenza sisma, la loro presenza in mezzo a noi ci stimola a perseverare nella vicinanza, non solo alle persone presenti negli hotel sulla costa, ma anche alle nostre comunità dell’entroterra che, seppur non hanno visto i propri paesi ridotti ad un cumulo di macerie, devono fare i conti con la fatica del ricominciare e la paura dell’abbandono. L’incontro dei ragazzi a Force il mercoledì santo, per la giornata diocesana dei giovani, è stato un bel segno ma occorre vivere altri momenti di prossimità partendo dal quotidiano, magari pensando anche a possibili animazioni di oratori estivi.
Intanto, grazie alla raccolta fatta nelle parrocchie per la quaresima di carità ( ad oggi 6.275,65) abbiamo potuto dotare la comunità di Cossignano di una tendostruttura (acconto di Euro 4.026,00 mentre la spesa restante verrà sostenuto dalla diocesi di Urbino), inoltre verrà ristrutturata la cappella di Casa gioiosa che funge da chiesa parrocchiale per Montemonaco secondo il progetto presentato dal parroco don Dino (Euro 2.565,00 + iva). Un’apposita commissione sta lavorando ad una mappatura e si sta dando dei criteri per quanto riguarda possibili interventi di natura socio-economica.
Ogni giorno che passa, ci rendiamo conto di quanto sia necessario rivitalizzare, ristrutturare o, in alcuni casi, dar vita alle Caritas parrocchiali, partendo dal centro di ascolto e dall’inserimento dei giovani. Per questo motivo prevediamo un incontro, nei primi giorni del mese di maggio, con tutti i segretari delle Caritas parrocchiali per progettare e programmare il cammino per il futuro. Per quell’occasione chiederemo a tutti i segretari di riconsegnare le osservazioni dei propri Consigli Pastorali circa la revisione dello statuto della Caritas diocesana e della Caritas parrocchiale.
Chiamati a vivere le quattro perseveranze suggerite dal libro degli Atti (2,42), nel prossimo mese di maggio diamo spazio alla preghiera per le nostre comunità affinché possano camminare al passo dei poveri.
“Santa Maria, donna del piano superiore, facci contemplare dagli stessi tuoi davanzali i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi della vita: la gioia, la vittoria, la salute, la malattia, il dolore, la morte. Sembra strano: ma solo da quell’altezza il successo non farà venire le vertigini, e solo a quel livello le sconfitte impediranno di lasciarsi precipitare nel vuoto. Affacciàti lassù alla tua stessa finestra, ci coglierà più facilmente il vento fresco dello Spirito con il tripudio dei suoi sette doni. I giorni si intrideranno di sapienza, e intuiremo dove portano i sentieri della vita, e prenderemo consiglio sui percorsi più praticabili, e decideremo di affrontarli con fortezza, e avremo coscienza delle insidie che la strada nasconde, e ci accorgeremo della vicinanza di Dio accanto a chi viaggia con pietà, e ci disporremo a camminare gioiosamente nel suo santo timore. E affretteremo così, come facesti tu, la Pentecoste sul mondo
(don Tonino Bello).