…E PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE EGLI AMA

Natale 2018

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

Caro Gesù bambino,

non sono stati dati in pasto al fuoco

le calzature dei soldati,

né sono state bruciate le loro divise intrise di sangue.

come annunciato nei tempi antichi dai profeti.

Il tuo sguardo coglie ancora un mondo diviso,

esperto nell’arte della guerra,

violento e indifferente verso gli ultimi.

Quante divisioni dentro le nostre case, nei nostri paesi,

nella nostre comunità, tra le nazioni ?!?!…

Eppure, anche i bimbi sanno

che la vita nasce dall’unione di due creature;

come i santi capiscono che la chiesa si edifica

mettendo in rete i nostri campanili;

e i veri statisti comprendono

che lo sviluppo nasce sempre dall’incontro,

mai dallo scontro!

Siamo specialisti nel dividere e nel dividerci!

Dividerci da Dio e dai fratelli.

Questa notte abbiamo bisogna di far risuonare,

ancora più forte, dentro di noi, il canto degli angeli:

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

Carissimo Gesù Bambino,

sei venuto a ricordarci, la verità più semplice,

ma anche la meno scontata:

siamo tutti figli di un unico Padre!

Per questo hai chiesto di spianare  i monti,

di abbassare le valli e di riempire i burroni:

vuoi costruire con noi ponti che ci uniscono,

ci mettono in comunicazione, ci fanno incontrare

in modo da diventare davvero un’unica grande famiglia!

E il ponte più difficile che hai costruito, eppure il più importante,

è quello tra l’umano e il divino.

Ecco perché continui a venire tra noi:

perché possiamo abbracciare e lasciarci abbracciare de Te,

Figlio di  Dio, principe della pace!

Ecco perché continui a venire tra noi:

per invitarci ad uscire dalle nostre calde e solitarie case,

per farci varcare all’incontrario i portoni delle nostre chiese,

per raggiungere le tante periferie,

fin là, dove per trascuratezza, i ponti sono caduti,

così da ricostruirli!

Fin là, dove  per orgoglio, i ponti li abbiamo chiusi,

così da riaprirli!

Fin là, dove per incuria, i ponti sono diventati pericolosi,

così da ripararli!

In modo particolare abbiamo bisogno del ponte della libertà,

perché i tanti, troppi, schiavi di oggi,

della droga, dell’alcool, del gioco

possano attraversarlo e tornare, anche loro,  a cantare

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

Tu lo sai, Bambin Gesù, non vanno  molto lontano

le persone, le famiglie, le comunità cristiane,

i paesi, le nazioni  intenti a costruire muri,

o a chiudere porti e confini:

così si finisce di rimanere chiusi dentro

fino a morire di asfissia!

Siamo stati creati e redenti

per essere l’unica famiglia dei figli di Dio

al di la della razza, del colore della pelle,

della religione, del ceto sociale,

perché solo quando si sta insieme, seppur diversi

si moltiplica la gioia, aumenta la letizia,

rifulge la luce e insieme si potrà  cantare:

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

In questa notte santa, come i pastori vogliamo anche noi vegliare,

vogliamo spalancare  i nostri occhi su ciò che il mondo fa finta di non vedere,

veicolare la nostra voce verso un annuncio di speranza  per tutti,

tendere le nostre orecchie fino ad ascoltare il grido dei poveri,

spalancare le nostre narici per non perdere il buon profumo di Dio

ma anche l’odore, non sempre gradevole, degli indigenti,

e aprire le nostre braccia verso l’altro per scambiare la pace e perdonare.

E se qui ed ora, ci fosse qualcuno,

non in pace con qualche fratello o sorella,

non rimandi ulteriormente:

questa è l’ora per riconciliarsi,

è il momento per amare,

è il tempo di riaprire i ponti,

di riallacciare relazioni !

È il più bel dono di Natale

che possiamo fare e che possiamo farci!

Caro Gesù Bambino,

le tue piccole braccia sono già aperte,

pronte ad accogliere il nostro abbraccio:

ma noi sappiamo che non ci chiedi di stringerti

nelle belle statuine di gesso o di legno,

ma nella carne di chi ancora oggi conosce il rifiuto,

di chi non sa cosa vuol dire essere stretti contro il cuore di un fratello,

di chi, anche stanotte, non trova posto in un alloggio,

e forse,  nemmeno una famiglia, come quella di Maria e Giuseppe,

che sebbene in una stalla, ti hanno fatto sentire tutto il loro amore.

….e sulla terra pace agli uomini, che egli ama

Buona Natale