Cavalcare l’onda dell’amore

E l’unica volta in cui è lecito

guardare una persona dall’alto in basso

è per aiutarla a rialzarsi

(Papa Francesco GMG Lisbona 05.08.2023)

Cavalcare l’onda dell’amore! E’ la bella immagine che papa Francesco, ispirandosi alle onde di Nazarè in Portogallo, ha lasciato ai volontari della GMG di Lisbona: “Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate surfisti dell’amore!” (Passeio maritimo” di Alges 06.08.2023). Quante volte abbiamo la sensazione che nel mare della storia si alzano onde così alte da travolgerci. Eppure questo non avviene se s’impara a cavalcarle con quel “surf” che è la carità di Cristo.

L’icona biblica della visitazione, che ha caratterizzato l’incontro mondiale dei giovani, con quel “si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), ha ricordato a tutti che il servizio non è un optional: “Chi ama non sta con le mani in mano, chi ama serve, chi ama corre a servire, corre a impegnarsi nel servizio agli altri(Passeio maritimo” di Alges 06.08.2023). Da soli non è facile vivere la gioia del servizio, come Maria occorre portare con sé Gesù. Cristo è Colui che dona la forza di realizzare i sogni, aiuta a riordinare la stanza della propria vita, fa capaci di dilatare il cuore. E’ quanto, con gli incontri formativi e i diversi sussidi preparati in questi anni, ci siamo venuti dicendo.

Questo indispensabile incontro con Gesù va di pari passo con l’incontro con gli altri, nessuno escluso. Questo concetto è ritornato più volte nei discorsi del papa: “E questa è la Chiesa, la Madre di tutti. C’è posto per tutti. Il Signore non punta il dito, ma apre le sue braccia. Questo ci fa pensare: il Signore non sa fare questo [puntare il dito], ma sa fare questo [abbracciare], ci abbraccia tutti.  Ce lo mostra Gesù in croce, che tanto ha aperto le sue braccia da essere crocifisso e morire per noi. Gesù non chiude mai la porta, mai, ma ti invita a entrare: “entra e vedi” (Accoglienza – Parque Eduardo VII” Giovedì, 3 agosto 2023).

La carità è l’origine e la meta del cammino cristiano. Nel discorso scritto, lasciato al Centro Paroquial de Serafina, venerdì 4 agosto 2023, il papa ha evidenziato tre aspetti: fare il bene insieme, giovani e adulti, sani e malati, chi accoglie e chi è accolto, occorre coinvolgere tutti in un “gioco di squadra”, mai dimenticando che, non sono i problemi o le malattie che definiscono la persona, ma l’essere tutti figli di Dio; agire concretamente, avendo senso pratico e curando i dettagli , senza paura di sporcarsi le mani e coinvolgere il cuore, perché non è sufficiente stendere bei progetti o sguardare la realtà da dietro una scrivania; stare vicini ai più fragili cioè a chi ha più bisogno senza fare differenze di persone, ma nello stesso tempo non dimenticando l’opzione preferenziale dei poveri, tipica dell’agire del Signore.

Papa Francesco, parlando a braccio, ha molto insistito sulla concretezza: “Non esiste amore astratto, non esiste. L’amore platonico sta in orbita, non sta nella realtà. L’amore concreto, quello che si sporca le mani. Ognuno di noi può chiedere: l’amore che io sento per tutti quelli che stanno qui, quello che sento per gli altri, è concreto o astratto? Quando io do la mano a una persona bisognosa, a un malato, a un emarginato, dopo aver dato la mano, faccio subito così [strofina la mano sulla veste] per non contagiarmi? Mi disgusta la povertà, la povertà degli altri? Cerco sempre la vita “distillata”, quella che esiste nella mia fantasia, ma non esiste nella realtà? Quante vite distillate, inutili, che passano senza lasciare un’impronta, perché quelle vite non hanno peso! (Centro Paroquial de Serafina, venerdì 4 agosto 2023).

Ci fa bene rileggere questi pensieri perché, presi dal fare, si corre il rischio di prestare attenzione al servizio da svolgere più che alle persone da servire.

In questo mese di agosto veneriamo la Vergine Maria come l’Assunta in cielo, ma sono belli anche i titoli coniati da papa Francesco a Fatima: “Madonna apressada”, Madonna premurosa, Madonna che accompagna sempre, che accoglie tutti e indica Gesù. Ella ripete anche a noi “Fate quello che vi dirà”. E noi conosciamo la parola di Gesù: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,12-13) e ancora: “Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (Mc 10, 43-45).

Come il buon Samaritano chiniamoci sulle sorelle e i fratelli in difficoltà, mai dimenticando che “l’unica volta in cui è lecito  guardare una persona dall’alto in basso  è per aiutarla a rialzarsi” (Papa Francesco GMG Lisbona 05.08.2023)