Sentir parlare oggi di schiavitù sembra fuori luogo e fuori tempo, nel nostro immaginario siamo abituati a vedere negrieri e navi stipate di uomini e donne africane dirette verso l’America, sappiamo che questo traffico ormai è illegale da molto tempo. Con la dichiarazione dei diritti umani potremmo pensare che il capitolo delle disuguaglianze tra le persone fosse ormai definitivamente chiuso, invece? Nei nostri paesi e nelle nostre città, davanti i nostri occhi la schiavitù è presente e si pratica ancora, senza che le nostre coscienze sentano un minimo di indignazione. Vediamo bambini ai semafori oppure sfruttati al lavoro o sessualmente e spesso l’unico sentimento che emerge in noi è il fastidio. Convinti che certe realtà non debbano emergere ed essere visibili, sentiamo ripetere spesso: “non è bello”. Eppure sulle nostre strade ci sono delle donne giovanissime, lì presenti, o meglio obbligate a stare lì perché gli uomini possano comprare il piacere, uomini minimamente interessati a cosa c’è dietro alle donne sfruttate e per questo ancor più complici di questo abominevole crimine. Di fronte a questo fenomeno così palese, la soluzione evocata è “la pulizia delle strade”….
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